Il Gp Gippingen (181,5 km, 15 giri da 12,1 km) ha premiato il coraggio di tre attaccanti: dopo 150 km di fuga, Lagutin, Gusev e Preidler sono arrivati a giocarsi il successo, con Lagutin capace di precedere i compagni di avventura.
Corsa infiammatasi sin dalla partenza, con alti ritmi fino alla nascita della fuga. La Orica GreenEdge ha condotto l’inseguimento, con qualche apporto da parte delle altre squadre (per la Lampre-ISD, valido lavoro di Anacona e Sheydyk), ma gli attaccanti sono riusciti a evitare il ricongiungimento del plotone, frazionatosi poi nei giri finali del circuito.
Pimpanti Possoni e Mori, con quest’ultimo giunto nel secondo gruppetto di inseguitori dei fuggitivi.
La trasferta elvetica della Lampre-ISD proseguirà con il Giro di Svizzera (9-17 giugno), corsa facente parte del circuito World Tour.
La formazione, diretta nell’occasione dai tecnici Maini e Bondariew, avrà come punte Damiano Cunego e Alessandro Petacchi, al fianco dei quali correranno Leonardo Bertagnolli, Grega Bole, Danilo Hondo, Manuele Mori, Morris Possoni e Davide Viganò.
“Mi confronterò giorno per giorno, tappa dopo tappa, con un tracciato interessante, dalla lettura non semplice - ha spiegato Cunego (foto Bettini)- Dovrò difendermi nella prova contro il tempo di Lugano, poi ci sarà subito il test dell’arrivo in salita a Verbier, una ascesa già potenzialmente in grado di delineare la classifica generale. Giocherà un suo ruolo preciso anche la cronometro di Gossau, non più tappa conclusiva ma preludio all’interessante arrivo in salita di Arosa. Mi auguro di aver recuperato bene gli sforzi del Giro d’Italia e di poter essere competitivo come la scorso anno, così da provare a togliermi qualche soddisfazione rimasta in sospeso. La concorrenza è di alto livello, basti pensare a Leipheimer, Kreuziger, Fuglsang, Kloden, Gesink, Mollema e Anton”.
Per Petacchi il Giro di Svizzera rappresenterà un momento importante della stagione: “Il Giro di Svizzerà sarà uno snodo importante, un banco di prova in ottica Tour de France. Arrivo da un periodo nel quale sono finalmente riuscito a tradurre in vittorie l’impengo mio e dei miei compagni di squadra: ora vorrei provare a lottare per il successo contro avversari ancora più competitivi, così da incrementare la fiducia in vista della Grande Boucle”.